domenica 20 novembre 2016

18 - Il colore nelle arti pittoriche

"Tutta la disposizione della mia pittura è espressiva. Il posto occupato dalle figure o dagli oggetti, gli spazi vuoti intorno a essi, le proporzioni, tutto ha una parte da sostenere" 


Henri Matisse - La Danza (II versione)
1910 - Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo

17 - Il colore nei brevetti

Il più datato brevetto rintracciabile contenente un riferimento al blu di Persia riguarda un sistema di avvolgimento per filo tracciatore. Il documento, noto con il codice US3078581A, fu depositato il 16 agosto 1960 (poi pubblicato nel febbraio del '63) dall'inventore Arthur E. Foster presso un ufficio brevetti in Florida.

Lo strumento viene impiegato per tracciare linee dritte su grandi lunghezze, tendendo il filo fra due punti definiti e marcando la linea con del gesso o con un colore, in questo caso il brevetto cita espressamente il blu di Persia.
Il sistema è composto da due case, accoppiabili durante la fase di non utilizzo, ai quali è fissato un filo che può essere riavvolto grazie a una manovella posizionata su ciascuno dei due elementi.

Illustrazione del brevetto del chalk line holder

16 - Il colore nel design

Disegnata nel 1979 dal designer norvegese Peter Opsvik, la seduta Balans può essere considerata un prodotto rivoluzionario nel campo delle sedute ergonomiche.

A differenza di una comune sedia questo prodotto è costituito da due pattini in legno curvato, uniti da una traversa, sui quali sono montati due poggiaginocchia e un sedile (questi ultimi elementi sono disponibili con un rivestimento in tessuto color blu di persia). Il raggio di curvatura dei due pattini, assieme alla particolare conformazione della struttura, permette una seduta naturale e dinamica senza l'utilizzo di uno schienale. I vantaggi di questa posizione si traducono in un lavoro dei muscoli addominali per mantenere la colonna vertebrale eretta, prevenendo patologie alla schiena, e in una migliore circolazione sanguigna.

Il prodotto, precedentemente distribuito da Stokke, è venduto dall'azienda Varier assieme a diversi altri modelli di sedute ergonomiche.

Seduta Balans

martedì 15 novembre 2016

X - L'intruso nel colore

Ogni singola ricerca su Google contenente le parole blu di Persia produce immancabilmente un risultato intruso: si da il caso che questo abbia la forma di un gatto, il Persiano blu.
Dato che il fenomeno persiste con tenacia e costanza mi è sembrato giusto concedergli un piccolo spazio su questo blog.

Esemplare di gatto Persiano

domenica 13 novembre 2016

15 - Il colore nella pubblicità

Leonetto Cappiello è stato il più innovativo fra i cartellonisti Italiani della prima metà del secolo scorso. Caratteristica delle sue composizioni è lo sfondo monocromo, astratto, impalpabile e tendenzialmente scuro, sul quale campeggiano figure dal forte contrasto cromatico. Il blu di Persia, essendo un colore acceso, si presta alla perfezione a tale scopo. Vediamo alcuni esempi:

Manifesto per Serodent, 1928
 Manifesto per Campari, 1921
Manifesto per la Francia, 1937
Manifesto per Aurore, 1930
Manifesto per Baudin, 1933

sabato 12 novembre 2016

14 - Il colore nella chimica

Questo post, dedicato alla natura chimica del blu di Persia, è particolarmente difficile da affrontare. La causa è la mancanza di riferimenti (su internet e nella letteratura) a proposito dell'argomento, nonostante ciò proverò a fare chiarezza.

Per quanto riguarda i pigmenti di esclusiva origine naturale si è già parlato nei post precedenti della somiglianza fra il colore in esame e il lapislazzuli. Si da il caso che questo rapporto sia ben più profondo, infatti il lapislazzuli opportunamente ridotto a una polvere finissima funge da pigmento naturale del blu di Persia. Il colore così ottenuto venne utilizzato per dipingere alcune delle più importanti opere d'arte, come gli affreschi della Cappella Sistina di Michelangelo e della Cappella degli Scrovegni di Giotto.

Dettaglio del Giudizio Universale di Michelangelo

Questo pigmento ha un costo altissimo, paragonabile a quello dell'oro, ma offre un'intensità del colore impareggiabile, cosi come impareggiabile è la durevolezza delle sue caratteristiche cromatiche. La polvere ottenuta dalla macinazione del lapislazzuli è prevalentemente costituita da lazurite, roccia metamorfica di colore blu violaceo intenso, con tracce di calcite e di pirite. Il minerale proviene solitamente dall'Afghanistan e dalla Cina.

Lapislazzuli

Tuttavia vi è poca chiarezza sulla vera origine del pigmento naturale del blu di Persia dal momento che anche il blu oltremare, tonalità leggermente più scura del blu di Persia, sembra provenire dal lapislazzuli. Probabilmente il dato è vero in entrambi i casi, varia semplicemente la natura di uno o più elementi che vengono addizionati al composto per ottenere il colore voluto. In ogni caso questa resta una supposizione dal momento che non è possibile andare più a fondo nella ricerca. 

Se stabilire l'origine del pigmento naturale risulta essere difficile, capire la composizione chimica del pigmento artificiale è ancora più complicato. Basandoci come prima sulla somiglianza fra il blu di Persia e il blu oltremare possiamo pensare che le formule siano decisamente simili. Vediamo dunque come si produce quest'ultimo colore: per la produzione del blu oltremare si ricorre al metodo Guimet e Gmelin (inventori del processo) che consiste in una miscela di caolino, carbonato di sodio (o solfato di sodio) e zolfo con piccole quantità di pece o colofonia e carbone. Il tutto viene riscaldato a 800° per 24 ore ottenendo poi, tramite macinazione, un silicato di sodio e alluminio con molecole caratteristiche di polisolfuro sodico, causa della colorazione blu. 

Pigmento artificiale blu oltremare

venerdì 11 novembre 2016

13 - Il colore nel fumetto

Per il momento non è stato ancora trovato un riferimento preciso al blu di persia in un fumetto, nell'attesa di rintracciarlo ecco una pagina di comics dove si parla di blu:

Star Wars #6, Dicembre 1977, Marvel
Update 27 Dicembre 2016: la ricerca sta continuando ma del blu di Persia nei fumetti non c'è traccia.

domenica 6 novembre 2016

12 - Il colore in cucina

Non di frequente capita di trovare cibi blu, eccezion fatta per alimenti naturali come i mirtilli e le melanzane (la cui tonalità di blu non corrisponde però al blu di Persia) e per le preparazioni contenenti coloranti sintetici (come l'E132). Tuttavia quando si parla di blu di Persia in cucina è obbligatorio citare un ingrediente in particolare: il sale blu di Persia.

Questo sale è uno dei più rari al mondo, viene infatti estratto esclusivamente nelle cave della provincia del Semnan, in Iran. Anche se non è di un blu intenso, alcuni cristalli hanno delle piacevoli sfumature azzurre a causa della silvite, un cloruro di potassio che raramente assume questa colorazione (solitamente varia dal bianco rossastro o giallastro al grigio).

Cave di sale nella provincia del Semnan (Iran)
Dal punto di vista organolettico è caratterizzato da un gusto raffinato, decisamente forte a un primo impatto ma con un retrogusto piacevolmente speziato. Le proprietà nutrizionali sono altrettanto notevoli, questo sale è naturalmente ricco di potassio, magnesio e calcio. Il prodotto è di nicchia, dedicato ai palati raffinati e decisamente non alla portata di tutte le tasche, infatti ne vengono prodotte solo 100 tonnellate all'anno e il prezzo al chilo può raggiungere i 100 €.

Cristalli di sale blu di Persia
Questo sale è particolarmente indicato nelle preparazioni contenenti tartufo e in quelle a base di carne bianca, pesce e frutti di mare o per conferire una nota speziata a pane, pizza e focacce. Dato il bell'aspetto dei suoi cristalli può essere utilizzato per decorare i piatti, aggiungendo un tocco originale ed elegante.

Quando si parla di cibi blu può capitare di imbattersi in alcune notizie, come quella del moonmelon (o anguria blu), frutto dalla polpa blu divenuto noto sulle pagine di Pinterest e dotato di una particolarità: il frutto di fatto non esiste, è soltanto il risultato di un'operazione di fotoritocco.

Il fantomatico moonmelon

11 - Il colore in un documento

"Silvia apparteneva a un ceto decisamente elevato, immune da ogni crisi strutturale, globale o cosmica. Un benessere riconoscibile, per chi sapeva coglierne i segnali, dall'indifferenza cardinalizia con la quale portava un rubino da almeno sei carati, alla freschezza blu di Persia della borsa di Gucci, all'orologio rettangolare Reverso Jaeger-LeCoultre che faceva capolino al polso"

Questo estratto proviene dal libro "La dea della fortuna", scritto da Giuseppe Furno (Longanesi, 2016) ed è stato individuato a pagina 2. 

Copertina del libro "La dea della fortuna"

10 - L'emblema del colore

Di tutti i loghi e i brand che quotidianamente capitano sotto il nostro sguardo uno in particolare è fortemente legato al blu di Persia, ovvero quello della Disney. Le generazioni degli anni '80 e '90 sicuramente ricorderanno che ogni visione di un capolavoro della Walt Disney Pictures (magari su un vecchio VHS) era preceduta dal logo del castello che si materializza dall'alto verso il basso, accompagnato dal nome dell'azienda nel caratteristico font e dall'inconfondibile sigla, su uno sfondo color blu di Persia.

Logo della Walt Disney Pictures

martedì 1 novembre 2016

09 - L'abbecedario del colore

Questo particolare post, che verrà man mano aggiornato con nuovi termini, ha l'obiettivo di creare un abbecedario legato al blu di Persia. Per ogni lettera dell'alfabeto sarà scelta una parola legata al colore.

A come Aladino
B come brillante
C come ceramica
D come damascato
E come extraterrestre
F come faraone
G come gatto
H come ?
I come Iran
K come kilim
L come lapislazzuli
M come moschea
N come nobiltà
O come oriente
P come pashmina
Q come quadro
R come rarità
S come sale
T come tessuto
U come ?
V come ?
Z come zaffiro

Abbecedario tratto da un libro scolastico