Pashmina color blu di persia |
Il termine sta ad indicare scialli o sciarpe prodotte utilizzando un particolare materiale. Questo ha origine da remote regioni dell'Asia centrale (Nepal, Tibet e Mongolia) nelle quali vive la Hircus Botus Laniger (o Changthangi), una razza di capra dotata di un soffice ma caldissimo manto che le permette di affrontare le rigide condizioni climatiche delle zone. Dal sottocollo e dal sottopancia di questo animale si ricava la pashm, che viene filata (rigorosamente a mano) per ottenere un materiale caldo ed estremamente pregiato.
Esemplare di Hircus Laniger |
Proprio di questo filato sono fatte le tradizionali pashmine. In origine questi scialli erano riservati al Maraja, tuttavia divennero presto un accessorio ambito dai più famosi ed importanti personaggi storici, da Giulio Cesare a Maria Antonietta (che ne possedeva una collezione) a Napoleone.
Le pashmine rimangono tuttora un capo apprezzato e sempre alla moda, nonché un prezioso souvenir ricercatissimo da coloro i quali intraprendono viaggi in oriente. Uno dei pigmenti principali usati per la tintura di questi scialli è il blu di persia, uno dei colori tipici dei capi provenienti dal medio oriente. Ecco un esempio di questo capo d'abbigliamento, molto versatile nel suo utilizzo (può essere usato come sciarpa, messo sulle spalle o addirittura usato come copricapo) e rivolto anche ad un pubblico maschile.
Pashmina indossata come scialle |
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