mercoledì 14 dicembre 2016

19 - Anatomia del colore

In questo post cercherò di adottare un approccio narrativo, grazie al quale intraprenderò un'analisi di alcuni aspetti cognitivi del blu di persia.

Signori, mi presento, anche se spero che mi conosciate già: sono il blu di Persia. E vorrei precisare subito, onde evitare fraintendimenti, che sono proprio di Persia, non di Prussia... troppe volte sono stato confuso con questo mio parente, decisamente meno brillante del sottoscritto. 

Essendo di Persia lasciate che vi racconti qualcosa delle mie lontane terre d'origine. Laggiù io sono il re indiscusso, il più pregiato dei colori... pensate che ho il privilegio di nascere da una pietra preziosa. Avrete capito che non sono un tipo troppo modesto, ma sarete così onesti da ammettere che ne ho tutte le ragioni... mi concedo soltanto nei grandi luoghi e nelle grandi occasioni, in fondo non sono un blu qualunque! Potreste dunque ammirarmi nelle ricche e pregiatissime decorazioni a mosaico di una moschea, dove sono stato scelto per risaltare fra tutti gli altri colori. Sono tuttavia un amante dei viaggi, nei momenti in cui l'Egitto raggiunse il massimo splendore fui ospite della corte del Faraone, così come, durante un mio viaggio nell'Italia del '500, lasciai un pezzetto della mia anima negli affreschi di Michelangelo. 

Ho un grande ego, lo dico apertamente, ma sono altrettanto onesto. Non senza amarezza devo riconoscere che oggi ho perso un po' di quell'alone di magia che mi avvolgeva... i tempi sono cambiati, bisogna rendersene conto. Nonostante ciò la storia rimarrà sempre testimone delle mie imprese, chi sa riconoscere il mio valore mi apprezzerà in eterno. 

Mi congedo, onorato di avervi conosciuto
Blu di Persia

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